B.A.O.S.: respirare per sopravvivere

L’acronimo BAOS sta per “Brachicephalic Airway Obstruction Sindrome”, Sindrome da ostruzione delle vie aeree dei brachicefali ossia delle razze con una forma accorciata del muso.

Le razze più colpite infatti sono: Carlino, Bulldog inglese, Bouledogue francese, Boston terrier, King Charles Spaniel, Pechinese, Shar Pei, Shi Tzu, Boxer, Bull Mastiff, Gatti col naso corto.

Il vero problema di queste razze è la prematura fusione dei centri di ossificazione di tutte le ossa, anche quelle craniche. Quando sono ormai fuse gli organi interni continuano a crescere fino a ritrovarsi compressi.

Oltre la deformazione scheletrica si osservano anche alterazioni dei tessuti molli:

Alterazioni primarie: Stenosi narici, ipoplasia cavità nasali, macroglossia, conche aberranti, palato molle iper plastico, ipoplasia tracheale

Alterazioni secondarie: ipertrofia tonsille, iperplasia plica faringea, collasso laringeo e bronchiale

Tutte queste alterazioni predispongono questi pazienti anche a problematiche legate al sistema gastroenterico come per esempio la GERD (malattia da reflusso esofageo), la plica faringea o l'ernia iatale. Il reflusso ed il vomito inducono infiammazione rinofaringea, faringea e laringea che aumentano ancora di più lo stress respiratorio. Le alterazioni funzionali invece, iniziano in età precoce del paziente (già all’età di 4-6 mesi) per aggravarsi in un’età compresa tra 2-4 anni.

I sintomi più frequenti:

  • la respirazione rumorosa sia in fase espiratoria che inspiratoria
  • il russare che indica fame d'aria con le zampe anteriori divaricate
  • l'agitazione e la difficoltà nella deglutizione
  • le apnee notturne
  • gli svenimenti e le sincopi anche durante attività fisica moderata
  • il colpo di calore anche a riposo e in condizioni di caldo o umido normale
  • il vomito e il rigurgito frequenti
  • la diarrea
  • il reflusso gastroesofageo

Diagnosi:

La diagnosi si articola in due fasi principali.

Prima fase – Visita clinica preliminare:
Durante la prima visita, il paziente viene lasciato libero in ambulatorio per permettere un’osservazione spontanea del suo comportamento. Il medico valuta l’animale attraverso l’auscultazione, l’analisi dei movimenti e del tipo di respirazione. Insieme al proprietario, si procede alla raccolta dei dati anamnestici, come l’età, i sintomi riferiti e l’eventuale presenza di problematiche pregresse.
Segue un esame obiettivo mirato dell’apparato respiratorio, supportato da indagini radiografiche e da esami ematochimici di base.

Seconda fase – Esame endoscopico specialistico:
Questa fase prevede una valutazione endoscopica approfondita delle vie aeree e del tratto gastroenterico. L’indagine consente di stabilire lo stadio della patologia e di individuare con precisione eventuali anomalie, al fine di valutare l’idoneità a un trattamento chirurgico risolutivo.

Tempistiche fondamentali:
È essenziale eseguire queste valutazioni entro il primo anno di vita del cane.
Una visita preventiva in età precoce riduce significativamente il rischio di complicanze secondarie e contribuisce a migliorare in modo rilevante l’aspettativa e la qualità di vita del paziente.

Terapia:

Considerata la scarsa efficacia della terapia conservativa, il trattamento di elezione è rappresentato dalla correzione chirurgica delle anomalie diagnosticate e documentate tramite l’esame endoscopico.
Nei pazienti in età precoce è possibile intervenire con una plastica delle narici e una riduzione del palato molle, procedure che contribuiscono in modo significativo a migliorare la qualità e l’aspettativa di vita.

La fase di risveglio e la gestione post-operatoria rivestono un ruolo cruciale, poiché i tessuti sottoposti a manipolazione chirurgica possono sviluppare edema nel periodo post-chirurgico.

L’incidenza di complicanze può essere notevolmente ridotta grazie a:

  • l’applicazione di una tecnica chirurgica precisa e consolidata

  • un protocollo farmacologico pre e post-operatorio personalizzato per ciascun paziente

  • la rapidità e l’efficacia dell’esecuzione dell’intervento

  • una gestione attenta e un monitoraggio costante durante il risveglio da parte dell'anestesista

Gestione dei pazienti con sindrome brachicefalica:

Per garantire una buona qualità di vita ai cani brachicefali, è fondamentale adottare alcune precauzioni quotidiane come evitate di far sostare l’animale in ambienti caldi e/o umidi in quanto queste condizioni possono compromettere la respirazione. Allo stesso modo, è importante prevenire gli sbalzi termici e limitare gli stati di eccitazione o agitazione, che potrebbero provocare crisi respiratorie o sincopi.
Mantenere il cane in una condizione di peso ottimale è essenziale: l’animale deve essere sempre magro, per ridurre il carico sull’apparato respiratorio e la superficie corporea da ossigenare. A tal fine, è consigliata un’alimentazione di alta qualità, facilmente digeribile e bilanciata.
Infine, è raccomandabile eseguire controlli medici regolari, compresi esami endoscopici per la stadiazione delle condizioni respiratorie e la valutazione di eventuali interventi chirurgici preventivi, come la plastica delle narici o la riduzione del palato molle, qualora ne venga riscontrata la necessità.

 

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