Di tutti i tipi di pulci esistenti è difficile individuarne uno con caratteristiche positive o gradevoli. La pulce non è mai gradita, diciamolo chiaramente! In particolare quelle che di solito si attaccano sul gatto sono pulci comuni ad altri animali come ricci, ratti e uccelli. Sono pulci che preferiscono stare sul proprio animale ospite quindi risultano meno aggressive per noi, ma questo non esclude fastidi e disturbi sia ad altri animali di casa che all'uomo.
La pulce del gatto
In Italia la pulce del gatto (Ctenocephalides felis) è un problema comune. La pulce adulta succhia il sangue dell’animale ospite e poi depone le uova, che sono ovali, di colore bianco e misurano circa 0,5 mm di lunghezza. Una femmina vive 2-3 settimane e depone di solito 15-20 uova al giorno durante il ciclo vitale.
Le uova cadono nell’ambiente, dove si schiudono lasciando uscire le larve. Le larve si nascondono nell’ambiente, ad esempio nelle fessure dei pavimenti o nei tappeti, dove proseguono il ciclo vitale passando tra diversi stadi. Al termine della fase larvale, la larva tesse un bozzolo, dal quale infine esce l'adulto.
Solitamente il ciclo di vita dura 3-4 settimane ma può variare a seconda della temperatura e dell'umidità ambientale. In casi estremi le larve rimangono nel bozzolo per diversi mesi prima di uscire. Il nostro ambiente casalingo con tappeti e riscaldamento è ideale per le pulci del gatto.
Sintomi
La saliva della pulce contiene diverse sostanze irritanti o allergizzanti, e diversi gatti sviluppano allergie al loro morso. In generale, le allergie da pulci sono la causa principale di prurito e problemi dermatologici. Le pulci provocano sfoghi cutanei e caduta di pelo principalmente sulla schiena, il sedere, i fianchi, la coda e la zona genitale.
Diagnosi
È importante conoscere la specie di pulce che ha colpito il gatto. Questo si può fare analizzandone una al microscopio. Le pulci si differenziano dalla diversa forma della testa e dagli ctenidi, dentelli che si trovano sulla testa e/o sulla parte anteriore del corpo. La strategia terapeutica dipende dal tipo di pulce.
Se il proprietario sospetta che il gatto abbia le pulci, si può utilizzare un pettinino per pidocchi per cercare di prenderle. Anche le feci delle pulci sono visibili sulla pelliccia come piccoli puntini scuri. Ma come faccio a sapere che non sia semplicemente terra? Facile, basta far cadere una goccia d’acqua su uno dei puntini: se si scioglie diventando bruno-rossastro a causa del sangue succhiato dalla pulce, è presto identificato.
Terapia
Se il gatto ha preso pulci di riccio, di ratto o di uccello, spesso queste se ne vanno da sole. Eventualmente si può usare un antiparassitario. In caso di attacco della pulce del gatto, si applica un antiparassitario che impedisca la schiusa delle uova. Si somministrano generalmente ogni mese per tutto l'anno. Comunque la cosa migliore è parlarne con il proprio veterinario che conosce le specie di pulci diffuse e il gatto e che saprà consigliare il prodotto giusto per evitare i parassiti e la loro proliferazione in casa.