Cane femmina in calore: come riconoscerlo e quanto dura?

Articolo a cura di: Marta Cecchetto

Il calore nei cani

Il calore nei cani è un momento estremamente delicato. Solo la femmina va in calore ma il maschio, sentendo l’odore e guidato dall’istinto riproduttivo, cambia il suo comportamento tanto che, molte persone pensano erroneamente che anche il cane maschio vada in calore.

Fasi del calore nel cane femmina

Il cane femmina va in calore circa 2 volte l’anno (dipende dalla razza e dalla taglia). Il periodo del calore è anche detto ciclo estrale.

Il ciclo estrale corrisponde all‘alternarsi fisiologico di cambiamenti ormonali tipici della femmina che, ciclicamente, appunto, fanno si che l’organismo sia in grado di riprodursi, solo in un determinato momento. Nel cane femmina si compone di diverse fasi, la cui durata è variabile, e tale variabilità può dipendere dalla razza e dal soggetto stesso.

  • Proestro: è la fase di crescita follicolare e ha una durata media di 9 giorni.
  • Estro: è la fase in cui avviene l’ovulazione e ha una durata media di 9 giorni.
  • Diestro: è la fase in cui il progesterone inizia ad aumentare le sue concentrazioni e predispone l’utero alla gravidanza eventuale, anche se non c’è stata la fecondazione. Ha una durata di circa 2 mesi.
  • Anaestro (o Interestro): è la fase silente che intercorre tra un calore e l’altro. Nella fase di Anestro gli organi riproduttori sono a riposo e si preparano per un nuovo ciclo. Ha una durata compresa tra 3 e 5 mesi ed è il periodo in cui si dovrebbe fare la sterilizzazione, senza rischio di incorrere in gravidanze isteriche.

Ogni quanto va in calore il cane femmina?

Il primo calore nel cane compare verso l’età di 6 mesi, ma anche in questo caso esiste una certa variabilità legata alla razza e alla taglia.

Nelle cagne di taglia piccola la comparsa del primo calore avviene generalmente prima, rispetto a femmine di taglia grande/gigante.

Solitamente nella cagna si presentano due calori all’anno, mediamente ogni 6 mesi.
Anche in questo caso, esiste una differenza soggettiva che influenza l’intervallo tra due calori successivi (interestro), che può essere legato anche alla razza (ad esempio la femmina del Basenji manifesta il calore una volta l’anno).

Il dato importante è che i calori non devono comparire a intervalli inferiori ai 4 mesi.

Come riconoscere il calore nel cane femmina?

Il calore è composto dalle fasi di proestro ed estro e dura in media 2 settimane.

Le prime manifestazioni visibili di calore comprendono:

  • aumento di dimensione dei genitali esterni (edema vulvare)
  • comparsa di perdite ematiche, più o meno abbondanti.

Le perdite vulvari ematiche permangono durante proestro ed estro e diventano sempre meno intense (rosate) e meno abbondanti procedendo con il calore.

Durante il calore, la femmina rimane recettiva e disponibile all’accoppiamento per un periodo variabile.

Calore del cane e accoppiamento: cosa fare?

Per evitare gravidanze non desiderate, dobbiamo impedire che avvenga appunto l’accoppiamento.

Il consiglio è quello di prestare molta attenzione ai contatti tra la femmina e cani maschi non castrati, soprattutto se la cagna vive in giardino o si frequentano parchi.

È opportuno tenere sotto stretta sorveglianza la femmina e non lasciarla libera nella relazione con altri soggetti.

Nel caso di maschi e femmine conviventi, è indispensabile separare i due soggetti per tutta la durata del calore e a volte si rende necessario prolungare la separazione anche oltre il termine delle perdite vulvari.

Alcune femmine, infatti, sono fertili anche oltre la scomparsa i segni manifesti di calore.

Questo è dovuto al fatto che la

finestra di giorni di ricettività della femmina all’accoppiamento può essere variabile, ma anche alla prolungata vitalità dei gameti maschili e femminili.

Il cane maschio va in calore?

Nel cane maschio non esiste il calore come nella femmina.
Il maschio non castrato risponde, invece alla stimolazione ormonale causata, dalle femmine in calore.

Quando accade, il maschio generalmente presenta:

  • nervosismo
  • vocalizzazioni
  • diminuzione dell’appetito
  • tentativi di fuga
  • può diventare più territoriale
  • iniziare a marcare con l’urina il territorio circostante.

Sterilizzazione e castrazione

Nei soggetti non destinati alla riproduzione, la castrazione e la sterilizzazione chirurgica possono essere la soluzione definitiva e non reversibile per gestire i periodi di calore e fertilità.

Inoltre la sterilizzazione del cane e la castrazione, se effettuate nei periodi opportuni, possono aiutarci a prevenire patologie a carico dell’apparato riproduttore femminile (piometra, neoplasie, cisti ovariche, tumori mammari) e dell’apparato riproduttore maschile (neoplasie testicolari, ipertrofia prostatica benigna, cisti prostatiche).

È comunque opportuno sapere che è possibile approcciare con terapia medica alcune patologie dell’apparato riproduttore nel maschio e nella femmina.

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