Gatti cardiopatici, come aiutarli?

Dire cardiopatia è vago perchè si tratta di un campo ampio che comprende tante patologie con diversa gravità. Nei gatti si presentano cardiopatie lievi che non danno problemi e spesso non necessitano di farmaci, ma in certi casi peggiorano con il tempo e possono portare a insufficienza cardiaca che in parole povere significa che il cuore non riesce più a svolgere il suo lavoro. Scopriamo di più in questo articolo...

Le cardiopatie in generale possono dividersi in due categorie: congenite (presenti fin dalla nascita) o acquisite (che si manifestano in vita). Entrambe le patologie, congenite e acquisite, possono essere di carattere ereditario.

Causa

Le cardiopatie congenite più comuni sono difetti del cuore nella sua forma:

  • Difetto del setto interventricolare: si tratta di un’apertura tra la parete che divide i ventricoli destro e sinistro, o l'atrio destro e sinistro del cuore.
  • Displasia mitralica o tricuspidale: difetto delle valvole tra l'atrio e il ventricolo, destro o sinistro.
  • Stenosi (aortica o polmonare): restringimento dell'aorta o dell’arteria polmonare in uscita dal cuore

Esistono altre malformazioni più rare e un paziente può presentare più malformazioni. Alcune sono più frequenti in certe razze. Per sapere se il proprio gatto è interessato da problemi di questo tipo bisogna parlare con il veterinario e descrivere la sua storia, la provenienza e le difficoltà che incontra nella vita quotidiana. Insieme poi si deciderà se fare esami specifici per trovare la causa e dignosticare una patologia. 

Le cardiopatie ereditarie più frequenti nel gatto sono:

  • HCM (cardiomiopatia ipertrofica): è un ispessimento della parete nel ventricolo sinistro. Si sono trovate due mutazioni nei gatti di razza Maine Coon e Ragdoll che sono collegate alla HCM, ma ve ne sono sicuramente altre non ancora scoperte. Gli uomini soffrono di una patologia simile, e in questo caso sono state identificate oltre 450 mutazioni che portano all’HCM. 
  • DCM (cardiomiopatia dilatativa): il muscolo cardiaco, soprattutto nel ventricolo sinistro, si indebolisce e non si contrae in modo normale, ingrossando il cuore. La DCM si riscontrava una volta nei gatti che non assumevano l’amminoacido taurina in quantità sufficiente nel cibo. Oggi la DCM è rara, grazie all’arricchimento del cibo per gatti con la taurina.
  • Insufficienza mitralica (perdita dalle valvole tra l'atrio e il ventricolo sinistro): con l’età si può avere una minor tenuta delle valvole cardiache. Nei gatti questa perdita solitamente è così minima da non produrre uno scompenso cardiaco, ma può generare un soffio. 

Sintomi

Come ci accorgiamo se il gatto ha problemi cardiaci? Il segno più comune di cardiopatia è il soffio. Se si tratta di una malformazione congenita, il soffio è già presente fin da cucciolo. In alcuni casi il soffio è leggero all'inizio ed è più evidente quando l’animale cresce. In casi rari può diventare più leggero per poi scomparire del tutto.

In caso di HCM, due terzi dei pazienti soffre anche di soffio. In questi gatti il soffio si sente tipicamente quando il cuore pompa forte, ed è totalmente assente quando il cuore batte lentamente. Avere un soffio cardiaco non comporta necessariamente un malessere generale.

Se la cardiopatia è grave, induce diversi sintomi come debolezza, svenimento - spesso in concomitanza di uno sforzo fisico, difficoltà respiratorie, tensione addominale, dimagrimento o segni di trombo. I sintomi variano a seconda di dove si è formato il trombo: solitamente si forma nell'aorta, dove questa si divide per raggiungere le zampe posteriori. Le zampe posteriori non ricevono abbastanza sangue e questo causa dolore, difficoltà motorie e zampe fredde. Se i trombi si verificano in altre zone, come i polmoni o i reni, possono essere difficili da trovare.

Parecchi gatti convivono con una patologia cardiaca tutta la vita senza accusare alcun sintomo.

Che cosa si può fare?

Le razze più soggette alle diverse cardiopatie sono di solito assistite con un programma di prevenzione per gli animali da riproduzione: in questo caso lo stato di salute dei genitori è la prima cosa da verificare se si vuole acquistare un cucciolo di queste razze. Molte razze destinate alla riproduzione vengono testate per la HCM per cercare di evitare di diffondere ulteriormente la patologia. Tuttavia è bene ricordare che la HCM può svilupparsi in qualsiasi periodo della vita e un gatto che è risultato negativo ai test può manifestarla in seguito.

Di certo una buona pratica è far controllare il cuore del gatto dal veterinario un paio di volte all’anno in modo da poter scoprire un eventuale soffio che non era presente prima.

Se si dà al gatto principalmente cibo preparato a casa, è importante assicurarsi che assuma abbastanza taurina per evitare che sia colpito da DCM.

Quando è necessario andare dal veterinario?

Oltre ai controlli ordinari di routine, se si nota un soffio o uno degli altri sintomi sopra che possano far pensare a una cardiopatia, si consiglia una visita presso un cardiologo specializzato. Se il tuo veterinario non ha la competenza specialistica, può segnalare il tuo caso a una clinica specializzata che possa valutare e dare consigli su eventuali terapie e visite di controllo in accordo con il tuo veterinario di fiducia. Poiché molte cardiopatie peggiorano con il tempo, è normale effettuare controlli annuali per valutare se iniziare una terapia.

Se i sintomi fanno sospettare un’insufficienza cardiaca (respiro veloce a riposo con più di 30 respiri al minuto, affanno, collasso, segni di trombi alle zampe posteriori o cattiva salute generale) bisogna chiamare subito il veterinario perché questa è una condizione che mette a rischio la vita.

L’esame cardiaco prevede l’auscultazione con lo stetoscopio, spesso un'ecocardiografia e talvolta anche radiografia, ECG ed esami del sangue, a seconda dei sintomi.

Come si cura una cardiopatia?

Molti pazienti con cardiopatie non necessitano di terapie, almeno nei primi anni di vita. La maggior parte dei pazienti in cura per una cardiopatia segue una terapia farmacologica adattata e personalizzata a seconda del tipo e del grado di cardiopatia e dei sintomi avuti. Potrebbe essere necessario modificare la terapia con il tempo, se la condizione peggiora. Per questo sono necessari controlli a intervalli regolari con il veterinario per regolare frequentemente la terapia corretta. 

Per i gatti in cui l’anomalia cardiaca è stata provocata da un'altra malattia (solitamente ipertiroidismo o ipertensione), la terapia mirerà a tenere sotto controllo la malattia principale, e di conseguenza anche l'attività cardiaca dovrebbe normalizzarsi. Eventualmente, si potrà prevedere una terapia farmacologica temporanea mentre si cura la malattia scatenante.

 

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